Un romanzo che è un percorso in divenire, in trasformazione che racchiude, proprio nella Parola, molteplici significati, che si serve del Simbolo per trarre la sua essenza. Questo è “Colori a mezzogiorno” l’opera del medico avellinese Andrea Santaniello, pubblicata dalla casa editrice BookSprint Edizioni e dunque disponibile nella duplice veste della brossura caracea e del libro elettronico.
1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è per me un piacere naturale che mi consente di esprimermi e di parlare agli altri. Nello stesso tempo, però, concepisco la scrittura come un atto creativo fondato sulla logica e proteso a sviluppare nuovi orizzonti conoscitivi. Ad esempio, dalla composizione di brani di storia, materia in cui mi cimento spesso, ho imparato molte cose. Faccio un esempio: traduco dal latino dieci manoscritti del '600. Da ogni testo, reso in italiano, apprendo qualcosa di importante. Assemblo i dieci punti cardini in un discorso unitario. Ma la nuova visione d'insieme mi ispira ulteriori concetti. In sostanza la scoperta e l'associazione, di idee sempre più raffinate e aggiornate, porta la mente a lavorare come un computer e a schiudersi di continuo alle innovazioni culturali. Scrivere è un bel gioco.